La nuova frontiera del viaggio: il “turismo vaccinale”. Ma cosa c'è di vero?

La notizia è rimbalzata da una rete all’altra, passando per radio e quotidiani: ci sono Stati che, per incentivare il turismo, fanno rientrare nel pacchetto vacanza anche la somministrazione del vaccino anticovid. 



Aiutooo!

Della serie: qui in Italia le cose vanno a rilento e quindi perché non approfittarne per farsi qualche giorno di ferie e, contemporaneamente, tornare a casa abbronzati e vaccinati?! 

Ma che cosa c’è di vero? Sono una giornalista e prima di sparare il titolone (lo ammetto, avrei taaanto voluto fare un post-titolone) preferisco verificare i fatti. E che cosa scopro?! Che le cose stanno in modo un po' diverso. Almeno per la maggior parte dei paesi per i quali si era gridato allo scandalo.

- Partiamo da Dubai, la prima meta a finire al centro del gossip "vaccinaro" (ehm, no, non del gossip da macellaio ma di quello da vaccino, eh!). E' vero che nelle strutture gestite dall’Autorità Sanitaria di Dubai possono essere vaccinati anche cittadini stranieri, ma questi devono essere in 
possesso dell’Emirates ID (il documento d’identità emiratino) e appartenere ad uno dei Paesi del Gulf Cooperation Council (quindi Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar).
Insomma, a quanto pare non è che chiunque possa andare a farsi una settimana a Dubai e tra un cocktail sulla spiaggia ed un giro sul cammello possa infilarci dentro anche l’appuntamento per il vaccino.
Ma va detto anche che le voci sugli Emirates girano da un po' e il paese non è propriamente limpido per quanto riguarda il reperimento delle notizie, quindi…la questione resta da approfondire. 

- Mauritius ha fatto una scelta diversa: dare sì la possibilità a chi si sposterà sull’isola di farsi il vaccino, ma per accedere al privilegio bisognerà fermarsi almeno per 180 giorni. IMa del resto non siamo stati tutti incentivati allo smart working? Si carichino quindi bambini e famiglia - tutti rigorosamente con il proprio pc per continuare a rimanere connessi con l’Italie- e il vaccino sarà vostro! (per chi volesse maggiori informazioni è possibile trovarle qui)

- Mosca: ufficialmente solo i russi possono vaccinarsi con lo Sputnik V in patria, ma così a quanto pare non è. Sono infatti numerose le testimonianze che si trovano in rete -io personalmente ne ho sentita una su Radio24- di persone che, pur non essendo russi ma avendo con il paese un “legame speciale” 
(nel caso dell’ingegnere riminese di cui ho sentito io l’intervista, il “legame” era la moglie russa) sono riusciti ad accedere -per altro in modo molto semplice- al vaccino.
Mariti con mogli russe, mogli con mariti russi, confermate?

- La vera rivoluzione sul tema turismo e vaccini arriverà però da Cuba, che ha avviato una vera e propria campagna promozionale del vaccino per i turisti allo slogan di "Spiaggia, Caraibi, Mojito e Vaccino". Tutto vero eh!
A marzo ha preso il via la fase 3 della sperimentazione del Soberana 02, messo a punto dall’istituto locale Finlay. Lo stesso direttore, Vincente Vérez, prevedendo una produzione di 100 milioni di dosi ha parlato di "Un arsenale ampiamente sufficiente a coprire tutta la popolazione dell'isola (11,3 milioni di abitanti) e anche tutti i turisti che sceglieranno di rompere il lockdown ai Caraibi”. 

Quel che resta da capire sul farsi vaccinare in uno stato che non è quello di residenza sono i rischi correlati. Ad esempio, se mi vaccino all’estero e una volta rientrato in patria mi capita una qualche
reazione avversa a chi mi posso rivolgere? Se mi presento al pronto soccorso con un terzo occhio dopo la somministrazione del vaccino XYZ mi cureranno come post inoculazione o verrò catalogata come “affetta da malattia esotica rara” e internata in un reparto di malattie infettive?

Insomma ragazzi, diciamocelo: ok far ripartire il turismo, ma dalla via che è un anno che aspettiamo questo benedetto vaccino tanto vale attendere un po' di più e gestircela in casa. Che, traslando il detto di mia nonna, “vaccini e buoi NEI paesi tuoi” mi sembra più saggio.

E se proprio non ce la fate più ad aspettare potete cogliere l’occasione messa a disposizione dalla Thailandia: nessun vaccino ma una quarantena super lusso da trascorrere non più in una “triste” camera d’hotel ma a bordo di yacht o di piccole navi da crociera. Le prenotazioni sono già aperte: al momento il Governo ha previsto -in via sperimentale- l'utilizzo di cento imbarcazioni al largo di Phuket, ma l'idea è di portare la quarantena in mare in tutte le località balneari più turistiche. 

Può essere una valida alternativa?

Baci baci
La vostra viaggiopatica