Viaggiare ai tempi del Covid

Ma che voglia ho di viaggiare!

Sto scrivendo dal tavolo del mio salotto vista tetti della città dopo una mattinata passata in redazione. 5 ore d’”aria”, se così le vogliamo chiamare, per poi ritapparmi in casa subito dopo l’ultimo notiziario. 

E i viaggi continuo a farmeli solo nella mia testa!

Modena al momento è in zona rossa, una sorta di lockdown da tutti-in-casa che significa tante ore al pc, tante ore e sognare ad occhi aperti sbirciando i profili dei travel blogger famosi.

 - Che poi mi dico: saran ben anche loro ATTUALMENTE nelle loro casine!? O nell’angolo del mondo da cui scrivono il coronavirus è già sparito?! - 

Insomma, son giorni da ore ed ore passate a pensare a “dove vorrei essere ma non posso”.

E qui sta il punto. 

O meglio, mi son chiesta: che cosa sarei disposta a fare, pur di tornare a viaggiare?

Come saprete è in discussione alla Commissione Europea la possibilità di istituire un Pass Verde Digitale, ossia un passaporto vaccinale che dovrebbe permettere agli europei di tornare gradualmente a viaggiare. Il Pass dovrebbe contenere informazioni sulla vaccinazione della data persona, ma anche gli esiti dei tamponi per chi ancora non è stato vaccinato ed eventuali guarigioni da Covid.


Insomma, dati sensibili. 

Il garante della privacy è già sul chi va là, senza contare le paranoie da Grande Fratello di chi si sente spiato anche quando va a far pipì.

Ok, ve lo dico chiaro e tondo: io pur di tornare a viaggiare sono disposta a farvi vedere anche il mio estratto conto, cosa ho nel cassetto del mio comodino. Se insistete un po’ vi faccio pure leggere il mio diario segreto, ok?! 

A parte gli scherzi, certo che la questione non è da prendere sotto gamba, ma diciamocelo chiaro e tondo: quanti dati sensibili mettiamo in giro ogni giorno cercando informazioni su internet, accettando cookies, inserendo codici, anche solo parlando accanto al nostro cellulare?! E quindi? Che dobbiamo fare?

La app Immuni è stato un fiasco pazzesco proprio perché, per tutelare al massimo la privacy, è stata resa completamente inefficace (10.351.842 i download al 6 marzo, appena 13.453 gli utenti che, positivi, hanno inserito i codici per poter permettere il tracciamento dei contatti, tracciamento per altro spesso molto ambiguo). 

Non facciamo lo stesso errore con il Pass Verde!

Non facciamolo per il settore del turismo, che ha un bisogno folle di ricominciare a correre, non facciamolo per la nostra bella Italia, che senza le entrate generate dal turismo sarà un paese sempre più decadente. E non facciamolo per noi, che in nome di una finta privacy che scegliamo volontariamente di mettere in gioco ogni giorno, ci stiamo privando di posti ed emozioni incredibili.

Non ho nulla da nascondere, rinuncio volentieri alla mia privacy per vivere da viva. 

O almeno questo è il mio pensiero. Ma si sa, io son viaggiopatica!

Voi che ne dite? Concordate? Che cosa sareste disposti a barattare pur di tornare a viaggiare?


Stay foolish, stay hungry  
La  vostra viaggiopatica