Venezia: 5 cose da fare se pensate di aver già visto tutto (o se volete emozionarvi). E che piaceranno anche ai bambini

L'intero mondo quando si nomina Venezia sa di che cosa stiamo parlando, perché Venezia non è "solo" una città, è uno stile di vita, è acqua, cielo, mare e terra. Venezia è EMOZIONE PURA.

Certo, in Italia abbiamo città meravigliose, le più belle del mondo -Firenze, Roma Torino...- ma Venezia è Venezia, Venezia è unica. Almeno, per noi è così: andiamo, ci torniamo e ritorniamo ma ogni volta ci capita di guardarci e dire: <<No, va beh, è incredibile!>>.

Questa volta ci è capitato a Burano, "intervistando" nonna Antonina che, arrampicata su una sedia e con gli occhiali calati sul naso, ricamava alla velocità della luce. Ho amato che Sofia vedesse tutto questo, che capisse quanto sono importanti gli antichi mestieri che i ragazzi di oggi snobbano ma che sono la vera ricchezza del nostro paese. E ho amato farle vedere quanto è importante chiacchierare con la gente, perché solo così il viaggio diventa cultura.

Ma cominciamo dall'inizio. 

O meglio, per non tediarvi, ecco qui 5 cose che non potete ASSOLUTAMENTE perdervi se andate a Venezia con i bambini (ma che sono a mio parere imperdibili anche da grandi!).

  • Una visita allo Squero di San Trovaso


    Squero Venezia

Si tratta di uno dei più antichi e famosi squeri veneziani. Lo squero è il classico “cantiere” dove si costruiscono e si riparano tuttora imbarcazioni tipiche veneziane, ed in particolare le gondole. Premessa: trovare lo squero non è semplicissimo quindi NON affidatevi al navigatore -che a Venezia, ci han poi detto, funziona malissimo- ma CHIEDETE. Lo squero è famoso, i veneziani estremamente gentili: saranno felicissimi di aiutarvi!

Ad accoglierci a San Trovaso è stata Francesca, figlia del "maestro" Lorenzo che ancora oggi costruisce le gondole a mano, pezzo dopo pezzo, asse dopo asse. Sentir parlare Francesca è un piacere: vedere che ci sono ragazzi giovani che si rendono conto della ricchezza del mestiere che erediteranno mi fa ben sperare in questo paese.


Francesca ci ha spiegato come ancora oggi vengono realizzate le gondole, ci ha trasmesso tutto il lavoro, l’impegno e la manualità necessarie per arrivare alla creazione di un'opera d'arte che non è solo il simbolo della città di Venezia ma è anche l’emblema del “lavoro di squadra” che tanti artigiani devono mettere in campo per arrivare al prodotto finito.
Abbiamo avuto la fortuna di fare la visita allo squero da soli -per la verità grazie all'estrema gentilezza di Francesca che ci ha aspettato ben oltre l’orario in cui era prevista la nostra visita, dato che ci siamo persi…ma questa è un’altra storia 😁- e così abbiamo potuto fare a Francesca tante, tantissime domande, ma vi assicuro che anche una visita in gruppo varrà di certo la "fatica" di trovare il posto. 

Info: Squero San Trovaso – le visite si fanno al sabato
email: info@squerosantrovaso.com
sito: www.squerosantrovaso.com


  • Prendere un TRAGHETTO per attraversare il Canal Grande

Noooo, non parliamo dei battelli che i veneziani utilizzano come autobus e che vi permettono di risparmiare qualche km a piedi (noi nella sola giornata di sabato ne abbiamo fatti 9!!!).
Il traghetto è una sorta di gondola – ma condotta da due gondolieri anziché uno- che vi porta da un lato all'altro del Canal Grande per la modica cifra di 2 euro a persona

Gondola

Nacquero per far attraversare alle persone il grande corso d’acqua lì dove i ponti erano troppo lontani. Certo, sono 3 minuti di “viaggio” anziché 30, ma parliamo -nel nostro caso- di 6 euro contro 80 (prezzo da tariffario)! Insomma, un modo cheap per far provare ai bambini l’emozione di andare in gondola…senza svenarsi!

Info: gli “stazi” dei traghetti sono ad oggi 5: Dogana - Santa Maria del Giglio - San Tomà - Riva del Vin, Riva del Carbon - Santa Sofia

  • Scrivere con inchiostro e pennino 

Sempre parlando del magnifico artigianato veneziano non potete non portare i bambini a provare ad intingere una luuuunga penna colorata nell'inchiostro, per lasciare poi la firma sul libro delle presenze.
Noi siamo stati da Scriba, a San Lio. Per gli appassionati di scrittura si tratta di un vero e proprio tempio: libri ricoperti in pelle o in carta marmorizzata, penne e pennini di ogni tipo, inchiostri, ceralacca e punzoni. 

 

E mi è tornato in mente quando con la mia bis nonna avevo iniziato una fitta corrispondenza scrivendo con penna e calamaio. Era bellissimo curare non solo la sostanza di quel che scrivevo, ma anche la forma: le lettere arzigogolate, il corsivo preciso, l’attenzione che mettevo nel non sporcare la pagina d’inchiostro. E la bellezza dell’attesa…ma anche questa è un’altra storia…

Info: ScribaVenice
Indirizzo: Castello Salizada San Lio 5728
Email: info@scribavenice.com

  • Visitare il negozio di maschere di carnevale di Casin dei Nobili

Devo ammettere le maschere di carnevale mi attraggono da morire perché ce ne sono di quelle davvero strepitose, ricche, preziose ma…mi mettono anche una certa inquietudine. 

E questo negozio -formato dalla boutique vera e propria, da una piccola corte interna all'aperto e dal laboratorio in cui nascono queste vere e proprie opere d’arte- lascia senza parole: da un momento all'altro potrebbe scostare il pesante tendone di velluto rosso una dama dell’800 venuta qui ad acquistare il proprio vestito per il Gran Ballo di carnevale o un giovane Casanova che ti ammalia da dietro la maschera. E se uscisse Toma Cruise pronto per girare l’ennesima scena di Eyes Wide Shut?!

Info: www.casindeinobili.com

  • Vedere Venezia dall'alto dalla terrazza del T Fondaco dei Tedeschi
Si tratta di uno degli edifici più alti di Venezia, sulla cui sommità c’è una terrazza che…beh, la foto parla da sola:


Il mall è un vero e proprio tempio del lusso a due passi dal Ponte di Rialto: all'interno abbigliamento, accessori e scarpe delle marche più famose del mondo. Immagino che in tempi pre-Covid fosse preso d’assalto dai turisti stranieri. Domenica c’eravamo praticamente solo noi, che abbiamo girato e fantasticato guardando orologi da 40mila euro e scarpe da 5mila.

    

La terrazza è raggiungibile con le scale mobili, l’accesso è gratuito ma se l’affluenza turistica a Venezia tornerà quella di un tempo credo sarà necessario prenotare la visita. Attenzione anche agli orari: quello esposto segna la chiusura del mall alle 19, in realtà ieri ci hanno fatto uscire alle 18.30.

Info: Fondaco dei Tedeschi
Rialto Bridge, Calle del Fontego dei Tedeschi, 30100
https://www.dfs.com/it/venice

  • La soffiatura del vetro all'isola di Murano

Noi l’abbiamo seguita alla Fornace Guarnieri dove c’è un piccolo anfiteatro, proprio di fronte al forno dove si "esibisce" il Maestro Vetraio, che permette a tutti, anche quando la dimostrazione è piena, di vedere quel che accade più in basso. Per fortuna noi eravamo in pochissimi -essendo proprio poco prima di pranzo- quindi anche in questo caso, come allo squero, abbiamo potuto fare un sacco di domande. 


Il nostro soffiatore era Shilpy, un signore cingalese che da 15 anni lavora come aiutante del Maestro Vetraio e che spera, prima o poi, di riuscire a realizzare lampadari degni della "sua" Fornace. Per noi Shilpy è già un vero e proprio artista: in meno di 3 minuti ha creato dal nulla una lavorata brocca in vetro e, per la gioia dei bimbi, un cavallino al galoppo. Ho fatto due chiacchiere con lui, dopo la dimostrazione: Shilpy è arrivato in Italia in cerca di una vita migliore ed è grato di aver trovato, dopo tanti lavori umili, questo mestiere che ormai nessun giovane italiano vuole fare ma che a lui assicurerà una vita di lavoro sicuro e tanta creatività. “E’ un mestiere duro – mi ha detto – perché la canna da cui si soffia è bollente, i polmoni ti bruciano, a fine giornata, ma per me è il mestiere più bello del mondo”.

Dopo la dimostrazione, se i vostri bimbi sono "tranquilli", vi consigliamo anche una visita alla boutique della Fornace: ci sono pezzi incredibili – in particolare i lampadari, che io adoro- ma occhio perché “chi rompe paga”, e il vetro di Murano costa parecchio!

***l’idea in più: se vi va di mangiare in una vera locanda tipica dai sapori tradizionali ma senza fronzoli dove andare a La perla ai Bisatei (campo San Bernardo, 1)

  • Chiacchierare con una nonnina che ricama merletti a Burano

Sarà che di mestiere faccio la giornalista e son curiosa per natura, sarà che amo chiacchierare di tutto e con tutti ma altra esperienza che assolutamente non potete perdere è andare sull'isola di Burano (dista circa 30 minuti di traghetto da Murano) e mettervi a chiacchierare con una delle signore che, appollaiate su una sedia, ricamano ad un ritmo vertiginoso merletti dalla bellezza indicibile.
Noi da Martina Vidal abbiamo “intervistato” nonna Antonina: ricama merletti da quando ha 10 anni ma non lascerà a nessuno questa meravigliosa arte. “I ragazzi di oggi hanno poca pazienza – ci dice Antonina in un dialetto veneto così stretto che si fatica a capirla. Quel che però capiamo è che anche qui, come in tante altre parti d’Italia, con lo scomparire dei nostri nonni tante ricchezze del nostro paese andranno perdute.


Burano, ovviamente, merita anche per le sue casette dai mille colori, ma questo immagino che già lo sappiate 😉

***l’idea in più: a Burano assaggiate anche le “spumiglie” tipiche del posto. Noi le abbiamo prese al Panificio Pasticceria Garbo (Fondamenta degli Assassini, 335): non so scegliere se son migliori le meringhe o il nonnetto che le serve…top!



Beh ragazzi, i consigli da 5 dell'inizio sono diventati 7 - e ci siamo trattenuti- ma oltre a quel che vi abbiamo raccontato qui c'è un unico vero suggerimento ci sentiamo di darvi e che crediamo sia il migliore di tutti: ogni volta che andate a Venezia perdetevi tra calle e sottoporteghi, perché è così che respirerete la vera "aria" veneziana. Che a Venezia, come per altro abbiamo dimostrato anche stavolta, perdersi non è poi così difficile 😁

Baci, baci
La vostra viaggiopatica


PS.
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