Scoprire le città con gli occhi dei bambini: le Guide per Piccoli Turisti

 

“L’idea è nata quando ho portato per la prima volta le mie figlie in viaggio, a Parigi. Avevano 8 e 5 anni e io solo quando già eravamo lì, sul posto, mi sono resa conto che non ero sul pezzo: quando io mi entusiasmavo per un dato monumento o un certo scorcio, loro si annoiavano. Non potevo permettermelo se volevo continuare a farle viaggiare con me”.

La storia di Stefania potrebbe essere la mia: anche io come lei ho sempre pensato che per portare in giro qua e là i bimbi, grandi o piccoli che sino, bisogna saperli coinvolgere, trovare modi per renderli parte attiva di quel viaggio, coniugare ciò che vogliamo fare o vedere noi grandi con quello che può interessare loro. Per questo sono nati I Viaggiopatici. Per questo mi sono sentita subito in sintonia con Stefania. Lei in più, però, ha mollato il suo lavoro e si è buttata a capofitto in quella che da “necessità” è poi diventata prima una grandissima passione e poi una vera e propria professione: Stefania Scaini è infatti l’autrice di Guide per piccoli turisti (ed. Arpeggio Libero), una serie di guide ricche di figure, giochi e curiosità per attirare l’attenzione dei più piccoli mentre si va alla scoperta delle città italiane.

Ma torniamo alla storia di Stefania.

"Dopo la delusione di Parigi, ho “lavorato” 6 mesi per preparare il viaggio successivo, a Vienna. Siamo partite con un quaderno pieno di storie, di leggende, di curiosità adatto alle bimbe. Ed è stato un viaggio stupendo. E’ tutto partito da lì, 11 anni fa”.

Stefania poi ha studiato, fatto corsi, si è autoprodotta mentre cercava un editore –che ha poi trovato nel 2018- ma soprattutto non ha mai smesso di credere nei propri sogni. Che è una delle qualità che io più apprezzo nelle persone: in tanti iniziano a crederci nei sogni, ma poi si fermano davanti all'ennesimo ostacolo, perché andare avanti, perseverare, comporta un grande impegno, un grande dispendio di energie, una grande concentrazione. Beh, Stefania ci ha creduto nonostante tutto e ha fatto bene, perché ora i suoi sogni sono diventati la sua realtà, e da prof di matematica si è fatta scrittrice, viaggiatrice ed investigatrice di curiosità per piccoli turisti in erba.

“Nelle mie guide c’è tanto della professoressa che ero: davanti ai miei studenti, così come nei miei libri quello che mi preme è prima incuriosire e poi portare i bimbi a trovare una spiegazione, per una certa cosa, che sia con una leggenda e con un ragionamento razionale”.

Sono 12 le guide finora pubblicate, tutte di città italiane più o meno note, città scelte con la mente –e un occhio al mercato 😉 – ma anche con il cuore, con l’istinto. E ogni guida è un incontro tra quello che in ciascun luogo può voler vedere l’adulto e quello che può interessare ai bambini: quindi ad es. nella guida di Roma si parla sì del Colosseo, ma non solo come il grande anfiteatro che tutti conosciamo, anche come giardino botanico esistente fino a metà ’800 grazie ai semi arrivati in età romana da tutto il mondo con i carichi di uomini e animali che proprio tra quelle mura dovevano lottare. 

Tutto estremamente viaggiopatico 😍

  

Nelle guide non troverete informazioni turistiche classiche, come hotel o ristoranti, perché quelle sono cose da adulti, ma tutto ciò che è curioso sì, di certo nella Guide di Stefania lo troverete. “Il mio lettore ideale è il piccolo turista di 7/8 anni, ma a volte mi scrivono anche persone adulte che usano le guide per vedere la città "da un punto di vista differente”.

Quello che da sempre andiamo dicendo noi: il bello del viaggiare con i bambini è che ti faranno guardare le città con occhi diversi. E se i bambini non ci sono…allora con una guida “per loro” sarà un po’ come farsi prendere per mano da una Sara di 7 anni o un Luca di 8 e farsi guidare su e giù per la città.

“Oggi le mie figlie hanno 16 e 19 anni ma mi piace ricordare che tutto questo sogno che poi è diventato realtà è partito da loro. Ho iniziato a scrivere le guide per loro bambine ed ora le scrivo per tutti i bimbi che girano l’Italia. Anche la costruzione degli itinerari, poi, è di per se un viaggio: tra i luoghi ma anche tra le persone. Ad Aquileia, ad esempio, ho fatto tutti i percorsi insieme a due signori di 75 anni che si sono aggregati. Mi hanno detto “La vediamo preparata, possiamo venire in giro con lei?”. E che fai, gli dici di no?!”.

Qual è la guida più bella, Stefania, secondo te?

Le ho amate tutte, chi più chi meno, ma la più bella è quella che sto scrivendo.

E noi non vediamo l'ora di leggerla!

Genitori, ora chiedo a voi: come costruite un viaggio da fare insieme ai vostri bambini? Lasciate che "sia quel che sia" oppure studiate, preparate, organizzate?
Fatecelo sapere nei commenti

Baci, baci,
La vostra Viaggiopatica


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