L'Emilia delle cascate: dove trovare la pace dei sensi. In mezzo alla natura

Per trovare il mare, è vero, bisogna spostarsi in Romagna, ma va detto che la nostra bella Emilia di acqua, soprattutto per chi ama camminare tra i boschi dell'Appennino, ne ha "da vendere"!


Piscine naturali alla Cascata del Golfarone (Re)

"Mammaaaaa, c'è caldooooo!" sbottava ogni tanto Sofi nei pomeriggi passati di questa estate rovente, facendo il verso all'arcinota pubblicità del te freddo che ci ha tormentato per lunghi anni. 

E il caldo -e l'afa emiliana- sono sempre per noi la scusa buona per preparare gli zaini, un pic-nic veloce e metterci in macchina diretti verso una delle mete del nostro Appennino che consentono, con brevi passeggiate, di scoprire angoli spettacolari e segreti dove l'acqua la fa da padrone. E con questa un po' di refrigerio! 

Partiamo da ciò che conosciamo meglio, perché ci andiamo almeno un paio di volte l'anno:

LE CASCATE DEL BUCAMANTE (MO)

Si trovano a circa mezz'ora da Modena, nel comune di Serramazzoni, e sono uno degli ambienti naturali più suggestivi della collina modenese.

  

Il nome “Bucamante” deriva dalla leggenda di due amanti -l’aristocratica Odina e il giovane pastore Titiro- i quali, non potendo vivere liberamente il loro amore, ostacolato dalla famiglia di lei, si suicidarono gettandosi in quelle acque che da quel giorno furono chiamate “Buca degli amanti”, da cui il nome Bucamante.
Due i percorsi realizzati per ammirare le cascate, denominati -indovinate un po'- proprio Titiro ed Odina.

Ai piedi della cascate, dove inizia la strada verso i due sentieri, c'è un parcheggio di medie dimensioni in cui -sempre che troviate posto- è possibile lasciare l'auto. Considerate che, soprattutto in questi ultimi anni, questo è diventato uno dei luoghi più frequentati dai modenesi che vogliono scappare nella natura, quindi: andateci in orari furbetti e se riuscite non la domenica, per lo meno in estate! (Che poi queste son sempre considerazioni da sociopatici eh, magari a voi della folla non interessa nulla, anzi vi piace, e quindi potete andare quando più vi aggrada 😂).

Una volta sul posto potrete come detto scegliere il percorso Odina, che costeggia il fiume, o il Titiro, che invece permette di guardare il fiume dall'alto. I percorsi sono entrambi fattibili anche con i bimbi se si muovono in autonomia, difficile invece -ok, impossibile, siamo onesti!- percorrerli con passeggini e carrozzine: se i bambini sono molto piccoli metteteli in fascia o in un marsupio.

Noi solitamente andiamo alle cascate in estate, sono il nostro rifugio al fresco quando in città si muore di caldo, ma l'acqua non abbonda. Ma sono comunque bellissime in ogni stagione: in primavera, quando il Rio raccoglie le nevi che si sciolgono, le troverete cariche d'acqua; con i colori dell'autunno il loro fascino è indiscusso e in inverno beh, la neve la fa da padrona e con le cascate sono mezza ghiacciate vi troverete davanti ad un vero e proprio spettacolo della natura!


CASCATA DEL GOLFARONE (RE)

La Cascata si trova a Calizzo di Villa Minozzo, sull'Appennino reggiano. Si tratta di un salto di 15 metri del torrente Secchiello, gelosamente nascosto da un bosco piuttosto fitto. Non ci sono cartelli che segnano il percorso per arrivare alle cascate, perciò armatevi di pazienza e trasformate la passeggiata in una caccia al tesoro! E lasciatevi guidare dal rumore dell’acqua che scroscia nascosta dalle rocce e dagli alberi e che si fa sempre più intenso man mano ci si avvicina alla cascata.

 

Parcheggiate l'auto in una delle piazzole tra il 19 ed il 20 km della statale. All'altezza di un cassonetto dell'immondizia -messo lì forse per far desistere i meno avventurosi 😀 e...scusate, ma questo è l'unico riferimento che ho trovato 😬- potrete intravedere il sentiero che porta fino alla cascata.

Attenzione! Il percorso per arrivarci è breve ma un po’ difficoltoso: affrontate quindi la passeggiata con le scarpe adatte (da montagna!) e portate calzini di ricambio, potrebbe essere necessario in alcuni punti guadare il torrente.

Lungo la camminata troverete anche alcune piscinette naturali limpidissime dai colori smeraldo in cui potrete immergere i piedi per trovare un po' di refrigerio dalla calura estiva!

PS. Se rinfrescati dalla visita alle cascate volete arricchire la giornata con una ulteriore gita in zona -in questo caso culturale- a poco più di una mezz’ora di strada da Calizzo trovate il Castello di Carpineti, una struttura fortificata facente parte del sistema difensivo di Matilde di Canossa. 

Posto su uno sperone roccioso praticamente inespugnabile, fu qui che Matilde di Canossa ospitò il papa Gregorio VII dopo che questo scomunicò l’imperatore Enrico IV. Insomma, qui si è fatta la storia, ragazzi 😂 Oggi per la verità non rimane molto di questa fortezza: un tratto delle mura di cinta, qualche resto di edifici interni e la torre principale - ricostruita- ma fidatevi che il posto sarà la location perfetta per incredibili avventure con i vostri bimbi.
E' anche possibile esplorare il Castello tramite visita guidata, il sabato e la domenica, ma è necessario prenotarsi (clicca qui per maggiori info). 


CASCATA DELLA GRONDARA (PR)

Grazie al lavoro del Gruppo podistico Scurano, dalla scorsa estate la cascata della Grondara è finalmente tornata a disposizione di tutti coloro che vogliono ammirarla. Da tempo infatti il sentiero che conduceva a questa perla della natura era inaccessibile a causa della fitta vegetazione ma il lavoro dei volontari l'ha riportata ad avere l'attenzione -turistica- che merita!

 

Il sentiero per raggiungere la cascata è stato infatti riaperto: si tratta di un percorso di circa un chilometro che porta dalla frazione di Scurano fino alla cascata, una camminata facilmente percorribile da tutti, anche dai bimbi.

Dalla Pieve di Scurano si procede in direzione del Monumento ai Caduti, lungo strada San Defendente. Arrivati al monumento, si gira a sinistra lungo la Sp80 che porta a Ruzzano. La si percorre per 400 m e si gira a sinistra imboccando la strada presso il civico 71, che inizialmente passa in mezzo a due case e poi segue i campi. Si scende lungo la carraia per 500 m fino ad arrivare in fondo al prato, dove una freccia con una fila di paletti invita a girare nuovamente a sinistra per immergersi nel bosco e raggiungere, dopo circa 300 m, la cascata della Grondara.

Ovviamente se siete in zona non potete non portare i bambini al Parco Monte Fuso.


Nell'area sono presenti oltre cento ungulati, tra cervi, daini e mufloni. C'è una ricca rete di sentieri più o meno impegnativi sui quali non è difficile incontrare le tracce di scoiattoli, ghiri, volpi, tassi o faine. A disposizione dei visitatori poi un bar-ristorante, un'area attrezzata per la sosta dei camper, parco giochi per i bambini e area picnic. Tanti gli eventi organizzati nei fine settimana estivi.

Bene viaggiopatici, anche per questa volta la nostra sfilza di posti da vedere per stare nella natura anche -anzi, soprattutto- in famiglia ve l'abbiamo data. Avete altri luoghi da suggerirci, posti da vedere, esperienze lontano dalla città da fare? Attendiamo vostre news, intanto...

Baci, baci
La vostra Viaggiopatica

PS. Se anziché vedere l'Emilia delle cascate preferite girarla in bicicletta leggete qui: le ciclovie dei parchi -ma non solo- vi lasceranno a bocca aperta.

PPS. Vuoi visitare l'Emilia ma non sai da dove partire? Guarda tra le nostre proposte se qualcosa fa al caso tuo oppure contattaci a chiara.tassi@evolutiontravel.email. Troveremo sicuramente l'esperienza e la struttura che fanno per te e la tua famiglia!