Il parco si estende nei comuni di Guiglia, Zocca e Marano. Si tratta di 2.300 ettari di territorio collinare in cui troverete tantissime specie arboree e molti animali che piaceranno un sacco anche a bimbi e ragazzini amanti della natura. Ma protagonisti assoluti del parco sono loro: I SASSI.

Puntate il navigatore verso Pieve di Trebbio, dove troverete
un bel parcheggio in cui lasciare l'auto (se quello principale è pieno
parcheggiato dietro la chiesa 😉) ed il Centro Parco Il Fontanazzo. Qui potrete
ricevere informazioni utili su sentieri, percorsi e attività della zona. Sempre
qui troverete servizi igienici, un'area pic-nic e una griglia, per chi volesse
approfittarne 😋
Per i bimbi carina, da vedere prima di addentrarsi tra i sentieri, la piccola mostra - gratuita- che fa una panoramica della zona, con tanto di animali, video e sezione tattile: conoscere quello che poi si andrà a vedere di persona aumenta la facilità con cui riuscirete a coinvolgere i bimbi nella camminata!


La mostra all'interno del Fontanazzo
Coinvolgere i bimbi e fargli vivere il cammino come un’avventura a cui sta partecipando tutta la famiglia è uno dei modi migliori per allenare i bambini a camminare, che è un percorso che si costruisce nel tempo. Se vuoi maggiori consigli su come far camminare i bimbi mentre sei in viaggio GUARDA IL NOSTRO REEL
Nel parco troverete oltre 100 chilometri di sentieri da fare
a piedi o in bicicletta, con diverse difficoltà e lunghezze e che vi
permetteranno di esplorare una delle zona più interessanti dell’Appennino
modenese.


I sentieri
L’itinerario che abbiamo scelto di fare noi è il sentiero
N.3, un percorso ad anello di 8,5 km (dislivello 344 m) per una durata, si
dice, di circa 2 ore e mezzo. Noi con molte tappe tra pic-nic, stop per vedere gli
animali, le cascatelle, pucciare i piedi nell’acqua, ecc, ci abbiamo passato
una mezza giornata abbondante: un bel modo per passare una domenica in
famiglia, nella natura!
Il sentiero N.3 parte proprio da Pieve di Trebbio e permette
di vedere, tra gli altri il Borgo dei Sassi, la carbonaia, il Mulino della
Riva, S. Apollonia e il Mulino delle Vallecchie. Si può percorrere in due
direzioni ed è un anello che, di fatto, gira tutto intorno ai Sassi.
La parte
iniziale del sentiero, fino al bar-ristorante Altoforno, è percorribile anche
con i passeggini, se invece volete addentrarvi oltre occorre per i bimbi più
piccoli lo zaino o la fascia perché il percorso è piuttosto accidentato.
Ma cominciamo...
Percorrendo via del Pellegrino la prima cosa che
incontrerete, prima di arrivare al Borgo dei Sassi, è una serie di cassette
contenti frutta e verdura: si tratta di un’iniziativa piuttosto singolare messa
in piedi da un’azienda locale che lascia il raccolto della giornata a
disposizione dei viandanti, in cambio di una piccola offerta. Approfittatene
perché frutta e verdura sono spaziali!



Le cassette di frutta e verdura appena raccolta - Sasso della Croce - Borgo dei Sassi
Dopo circa mezz’ora di cammino, passando anche davanti al
ristornate Il Faro (con terrazza sui Sassi spettacolare!) arriverete al Borgo
dei Sassi, conosciuto anche come Rocca di Sopra, situato ai piedi del Sasso
della Croce. Qui, se aperto, potrete entrare all’Oratorio della Madonna dei
Sassi per vederne i bellissimi affreschi interni, riempire la borraccia alla
fonte di fronte alla Chiesa o scegliere di salire fino in cima al Sasso della
Croce (sentiero N.4, a pagamento, aperto solo sabato, domenica e nei festivi):
una serie “infinita” di gradini non proprio adatti a chi soffre di vertigini ma
che vi regaleranno una vista STRE-PI-TO-SA su tutta l’area circostante!
L'inizio del percorso dal ristornate Il Faro
Noi non siamo saliti perché Andrea soffre di vertigini ma chi c’è stato ci ha detto che merita davvero!
Proseguendo poi oltre il bar-ristorante Altoforno inizierete
la parte di cammino più “impegnativa”, non tanto per la pendenza quanto per il
terreno è composto da grossi sassi che rendono la camminata non proprio
agevole.
Un’altra mezz’ora di cammino e sarete alla Carbonaia, dove
anni ed anni orsono le persone del luogo si fermavano per tagliare legna e
produrre il carbone che poi veniva venduto nei paesi vicini. Ci sono bei
cartelli che illustrano le attività e la zona è conservata molto bene, i bimbi
ne rimarranno affascinati.



La carbonaia
Proseguendo ancora oltre – seguite sempre sentiero 3-
arriverete in breve al Mulino della Riva e alla omonima Sorgente: questa zona è
molto carina, e se avete in programma un pic-nic vi consigliamo di fermarvi
qui. Accanto al torrente troverete tavoli all’ombra e una bellissima griglia.
Nella zona della sorgente c’è una fontanella per l’acqua fresca mentre in mezzo
al prato una piccola capanna custodisce i segni dei viandanti: noi abbiamo
lasciato un bigliettino a ricordo del nostro passaggio e Sofi ha scritto una
dedica su un quadernino messo lì apposta per raccogliere i pensieri di chi si
avventura su questi sentieri.



Ovviamente poi non poteva mancare un mini-bagnetto nella gelida acqua sorgiva e
un inseguimento di gamberi di fiume, farfalle e libellule dai colori davvero
incredibili (ma...da quando sul nostro Appennino ci sono libellule azzurre e
blu? E così tante farfalle???).



Se state affrontando il sentiero con bimbi non troppo abituati a camminare vi consigliamo di fermarvi qui a riposare un po’ e ritornare alla base senza finire l’anello, la parte più interessante da fare con i bimbi è questa!
Altrimenti, come abbiamo fatto noi, proseguite...
Il tratto di sentiero che vi rimane non è particolarmente
ombreggiato, quindi se decidete di proseguire oltre controllate di avere acqua
sufficiente e, se è una giornata di sole, un cappello. Ma vedrete panorami
bellissimi: il paesaggio infatti cambia completamente. Se la prima parte del
sentiero si sviluppa nel bosco qui percorrerete spazi aperti, campi e frutteti
e la vostra fatica sarà premiata con una favolosa vista sui Sassi.
Se intorno all’ora di pranzo arrivate in zona Santa Apollonia potete approfittarne per rifocillarvi all’omonima trattoria e poi stendervi nel campo di fronte per una pennichella, oppure andare un po’ oltre ed arrivare fino al Mulino delle Vallecchie, antica struttura attiva già nel 1500 e che oggi ospita un agriturismo dove si mangia gnocco e tigelle, una tipicità dell’Appennino modenese. Se siete un po’ accaldati potete poi approfittare della cascatella che trovate proprio ai piedi del Chiosco La Quiete (questo il nome dell’agriturismo): noi lo abbiamo fatto ed è stato rigenerante, la spinta giusta per affrontare gli ultimi chilometri di sentiero.



E poi sarete di nuovo a Pieve di Trebbio, pronti per riprendere l’auto e felici del giro che avete fatto, con gli occhi pieni di bellezza. Per le gambe, invece, mi raccomando: fate un po’ di stretching! 😅
Baci, baci
La vostra Viaggiopatica
PS. Sei in Appennino e non vuoi fermarti solo alla visita
dei Sassi? Leggi il nostro articolo su L’Emilia delle cascate. Se invece vieni da fuori regione e hai voglia di trascorrere qualche giorno nel modenese ma non sai come organizzarti scrivici a viaggiopatici@gmail.com, penseremo insieme alla vacanza migliore per la tua famiglia (magari unendo natura, cibo e motori, che sono i nostri punti forti!)
PS. Se vuoi darci un "segnale" concreto che quello che scriviamo ti piace, che trovi le nostre idee interessanti, seguici su Instragam (cliccando qui) oppure su Facebook (cliccando qui) ed entra a far parte della nostra community 💕